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Dibattito on line (novembre 2003 - febbraio
2004) dal sito http://www.prestinenza.it/
Stefano Casciani sulla sopraelevata di Roma
Anche
se vivo principalmente a Milano da moltissimi anni, conosco bene
la mostruosa sopraelevata o"Tangenziale di San Lorenzo" che
ha per anni reso grama la vita degli abitanti di vari quartieri romani
gravitanti intorno e sotto ad essa, perchè lungo quei tratti
urbani ho trascorso molto tempo della mia giovinezza: verso e da
amici, fidanzate e poi ancora l'I.S.I.A. di Roma, dove ebbi l'incontro
che ha deciso la mia vita, quello con Renato Pedio e la sua immensa
e generosa cultura dell'arte e del progetto.
Ora leggo allibito la proposta di alcuni augusti architetti che scambiano
una reliquia della demenziale gestione urbana da Prima Repubblica
per una megastruttura in nuce, un objet trouvè, un prezioso
sedime per chissà quale fantastica impresa architettonica.
Mi pare che questa colossale cantonata sia l'ultimo episodio di una
serie di frizzi - ad esempio la battaglia di retroguardia per bloccare
il progetto Diener & Diener alla GNAM - che da tempo inventa
un gruppo disseminato anche tra i firmatari di questo appello (ma
che ci fa tra loro Amedeo Schiattarella, che di solito sembra pensare
a quello che dice e fa?) per fare sì che Roma continui ad
essere il cimitero degli elefanti dell'architettura moderna, per
non dire contemporanea.
L'ipocrisia dell'aggancio demagogico la dice tutta sulle intenzioni
maliziose dell'appello: perché disturbare ancora gli abitanti
del quartiere con un noioso cantiere di demolizione? Certo, lasciamogli
pure questa porcata, addobbata con idee che non si realizzeranno
mai, magari attraverso un altro concorso i cui vincitori rimarranno
a bocca asciutta in specula saeculorum. Mi pare davvero solo un'altra
bizzarria, giudiziosamente accoppiata a quella dei buontemponi che
vorrebbero riqualificare l'inqualificabile Corviale, o meglio quello
che il destino ha fatto del Corviale.
Mi viene da citare in conclusione una tranche-de-vie che pare adatta
al caso. Una graziosa amica milanese, uscita non proprio indenne
da un matrimonio precocemente concluso, rimaneva nella casa già coniugale
(spaziosa, bella e centralissima) di proprietà dell'ex-marito,
che gentilmente gliela lasciava in cambio di un affitto molto ragionevole.
La signorina si tormentava sui significati psicologici del fatto
e si confidò con l'analista: "Devo rimanere o lasciare
il luogo simbolico dell'unione finita?" Il seguace di Freud,
banale come quelli delle barzellette, naturalmente la incitò all'autonomia,
indi a trovarsi un bel monolocale, magari in periferia, magari ad
una cifra esorbitante. Richiesto anch'io del mio parere amichevole,
consigliai: "Dì all'analista di andarci lui nel monolocale." Suggerimento
seguito dalla signorina milanese, che continua a vivere, felicemente,
nella casa spaziosa, bella e centralissima.
Perchè insomma i firmatari dell'appello non vanno loro ad
abitare sopra (o sotto) la Tangenziale, in attesa della sua riqualificazione
che mai si farà?
Un abbraccio, Stefano Casciani
Massimo Casavola sui Mostri
Caro LPP, la prima cosa da dirti è grazie, perché da
quando la lettera degli amici del mostro è stata segnalata
sulle tue presS/Tletter i riscontri sono aumentati, a conferma evidente
del fatto che le tue segnalazioni funzionano egregiamente e che sono
seguite come meritano.
E finalmente, sono iniziate anche le proteste. Cominciavo a preoccuparmi,
perché fino ad ora avevo trovato solo consensi (con la sola
eccezione di Claudio D'Amato, ma Claudio è un amico fino dai
tempi dei banchi di scuola e quasi cominciavo a temere che il suo
dissenso fosse più una conferma della sua amicizia che vera
divergenza di opinioni).
Ora invece le opposizioni cominciano a manifestarsi davvero ed io,
che mi assumo con grande soddisfazione tutta la responsabilità di
avere voluto innescare questa reazione a catena, ho finalmente la
percezione che il gioco è diventato vero e non c'è più soltanto
un gruppetto di complici che se la cantano e se la suonano, dandosi
ragione reciprocamente.
La prima cosa che mi colpisce è che le adesioni sono tutte
arrivate direttamente a me, mentre i dissensi sono pubblici (sempre
con l'eccezione di Claudio, ma lui - lo abbiamo già detto
- non rientra nella casistica ordinaria).
Evidentemente chi concorda lo fa "in privato", se così si
può dire, esprimendo direttamente la sua solidarietà,
mentre chi non condivide avverte il bisogno di denunciarlo pubblicamente.
Anche quelli che mi conoscono personalmente e m'incontrano con quotidiana
normalità nei corridoi di Valle Giulia. Ma in facoltà non
parlano, non dicono, e le loro domande le rivolgono dopo. A chi?
Non certo a me (e neanche a te caro Luigi) ma evidentemente a se
stessi. Forse ciò che davvero li interessa non è tanto
capire quanto apparire, sul palcoscenico del teatrino multimediale,
perché tutto il mondo sappia che loro non si confondono con
il gruppetto di "augusti demagoghi che scambiano una reliquia
della demenziale gestione urbana da Prima Repubblica per una megastruttura
in nuce, un objet trouvè, un prezioso sedime per chissà quale
fantastica impresa architettonica".
Comunque, nel segnalarti che lo stiamo preparando, ma ancora ci
vorrà del tempo perché sia pronto il sito sul mostro
che ospiterà non solo le notizie ma anche il dibattito e le
polemiche, mi servo ancora una volta della tua cassa di amplificazione
per rispondere pubblicamente, andando dritto alle conclusioni.
Si, io ci andrei ad abitare, sulla Tangenziale, il giorno in cui
finirà di essere un'autostrada urbana. Non l'ho mai difesa
in quanto tale e il giorno stesso in cui non ci passassero più le
macchine ci andrei a vivere tranquillamente. E lo farei con gioia,
di corsa, il giorno in cui il mostro venisse trasformato in quella
spina dorsale di servizi che io sogno: con passeggiate alberate sospese
nel cielo e bar, edicole dei giornali, negozi, il mercato, e librerie,
biblioteche di quartiere, cinema e terrazze panoramiche sulla città.
Come l'ultimo piano dell'Hotel Es o dell'Ambra Jovinelli, che hanno
consentito a molti di scoprire che nell'iconografia metropolitana
della Roma contemporanea non ci sono solo la scalinata di Trinità dei
Monti e Fontana di Trevi. E che, forse, è davvero arrivato
il momento di uscire dal Rinascimento e di rinunciare ai suoi miti:
primo fra tutti quello che per costruire il mondo nuovo si debba
radere al suolo quello vecchio, con le bombe.
Cordialmente tuo Massimo Casavola
Stefano Casciani sulla sopraelevata
Caro LPP, cara Mara, devo dire che non mi dispiace affatto aver
contribuito ad estendere il dibattito e, perché no?, la polemica
su Tangenziale sì o no. E non me ne duole certo se qualcuno
prende pretesto da questa discussione, in cui mi pare evidente da
che parte stia la logica (non dico la ragione), per un rilancio generale
di altri temi (come ha fatto in un suo messaggio privato anche Alberto
Alessi - l'architetto, non l'industriale).
A Mara Dolce (nome straordinario, ma è vero?) faccio solo
notare che nel citare i miei argomenti li riferisce a D'Amato. Non
sono geloso, e sicuramente D'Amato é più bello di me,
ma magari un'errata corrige non ci starebbe male. Per il resto, LPP,
sottoscrivo il giudizio positivo sulla tua newsletter, spero continui
a dare informazione e materia del contendere a tutti noi, inguaribilmente
affezionati alla qualità del progetto, dell'architettura e
- soprattutto - della vita.
Un abbraccio, Stefano Casciani
Mara Dolce: errata corrige
Errata corrige "Mara Dolce sulla tangenziale” apparso
nella presS/Tletter n.62 -2003. Lo stanziamento destinato dal comune
di Roma alla demolizione della sopraelevata è di 10 milioni
e non 10 miliardi (di euro).Nel citare gli argomenti di Stefano Casciani
mi sono erroneamente riferita a Claudio D'Amato.
Grazie, Mara Dolce
Marcello Toma: sulla sopraelevata
Gentilissima Mara Dolce, le scrivo solo per dirle che ho apprezzato,
fino quasi al godimento, quanto da lei scritto in riferimento alla
tangenziale di Roma sulla PresS/Tletter n.62. C'era un tempo in cui
l'architettura andava incontro alle esigenze dell'uomo e aveva come
fine quello di migliorarne la qualità di vita soddisfacendone,
nei suoi limiti, bisogni materiali ed estetici. A guardarsi intorno,
sembra che quel tempo sia irrimediabilmente perduto. Spero che questo
non ci spinga a diventare dei nostalgici. Grazie ancora per il suo
intervento, che spero venga letto da qualcuno degli interessati.
P.S. Portoghesi abita a San Saba, mi pare.
Marcello Toma
Carlo Tomassi sulla sopraelevata
Di nuovo Piacentini?
Io sulla circonvallazione nomentana (tangenziale est) ci vivo dal
1985. Prima ho vissuto il disagio dei lavori, e
poi quello quotidiano del traffico. Per questo ho firmato, anzi,
ho collaborato alla stesura della lettera. Perché io qui
ci vivo e non posso permettermi il lusso di sprecare spazio che
puo'
essere utilizzato per il quartiere. Spazio che altrimenti non c'e',
non esiste. Spazio, che comunque e' architettura. Dove porto mia
figlia a giocare? a villa Borghese? Al Pincio o a villa Celimontana?
Perche' non nel suo quartiere dove e' nata e vive, magari sulla
ex-sopraelevata? Una volta eliminata e' inutile sognare spazi nuovi.
Il tram e la
distribuzione alla residenza non possono essere toccati; il sotto
rimarra' tale e quale, la perdita di spazio e' secca. Due binari,
due corsie, quello c'e' ora, quello ci sara' dopo. In compenso,
ci saranno i costi (astronomici) per lo smantellamento e gli anni
di
disagio (reali) per gli abitanti. Qualcuno ha idea dell'inquinamento
da rumore e da polveri necessario per il taglio della sopraelevata?
Dei disagi di un cantiere aperto per anni? Dell'impatto sull'ambiente
delle tonnellate di rifiuti? Per favore basta sognare! Mettiamo
una buona volta i piedi per terra. Anzi sopra, perché lassu',
dieci metri sopra l’ asfalto, lo spazio c'e'. Proviamo a
rifletterci e poi - se possibile - parliamo di architettura, perché toglierla
o lasciarla e' comunque un'occasione d'architettura, cerchiamo
di coglierla. Finora ho letto slogan, ho anche appreso dove abitano
alcune persone. In compenso, le poche parole che entravano nel
merito
del problema esprimevano, in modo molto violento, solo certezze
incrollabili al limite della fede. Via della Conciliazione, Corso
Vittorio, Via
dell'impero? ancora demolizioni? Senza dubbi, senza incrinature,
solo granitiche certezze? Chi sara' il nuovo Piacentini?
Carlo
Tomassi
Francesco Pietrella sulla sopraelevata
Segnalo: http://www.newitalianblood.com testo:SOPRAELEVATA. Credo
che senza adeguata progettazione il riassetto del valore immobiliare
della zona ricadrebbe malamente sulle classi povere che comunque
hanno trovato spazio in questa nicchia deturpata ... studenti ed
extracomunitari in affitto ... esercenti ... spazi autocostruiti
per cultura. Il valore degli immobili salirebbe di prezzo, offrendo
mercato solo alle classi piu' ricche.... È da bigotti rifare
com'era e dov'era?
Cordialmente, Francesco Pietrella
Mara Dolce sulla sopraelevata di Roma
La riconversione della tangenziale in giardino pensile con passeggiata
annessa, sa tanto di rendering e photoshop, nel senso che funzionerebbe
solo sullo schermo di un computer. La proposta infatti non tiene
conto di alcuni dati banali : la pendenza delle rampe del 10% non
permetterebbe alcuna passeggiata(se non faticosissima), né alle
persone, né alle biciclette e tanto meno alle carrozzelle
degli handicappati; anche nei tratti rettilinei c'e' poi il pericolo
di rovinare nelle discese, (pensate ai bambini sui pattini). Inoltre
con le fobie italiane legate alla sicurezza, tra il sovradimensionamento
normativo (italiano) dei parapetti e l'allarme sassi-cavalcavia, "la
passeggiata sulla tangenziale" si trasformerebbe in una trincea
di corrimano, reti , barriere antisuicidio e anti aspiranti teppisti
omicidi, (che in questo caso avrebbero due opzioni, tirare i sassi
direttamente negli appartamenti o alle automobili della strada quota
zero). Aggiungiamo infine la conosciuta "cura e attenzione" del
servizio giardini di Roma, ed ecco servito un incubo di passeggiata-giardino
tra le sterpaglie, incomprensibilmente concepito su una soprelevata
che per sezione e metri cubi di cemento era destinata alle automobili.
Il buon senso vorrebbe che venuto meno il fine: strada a transito
veloce per le macchine, si pensasse ad altro , senza tangenziale.
Mara Dolce, maradolce@hotmail.com
Emanuele Piccardo su sopraelevata e GNAM
Caro LPP, vorrei intervenire sul dibattito della sopraelevata romana,
da esperto di sopraelevate, viadotti e infrastrutture genovesi. Il
tema della strada sopraelevata comprende non solo la domanda retorica:
sopraelevata su o giù? personalmente sono per mantenerla,
ma anche il problema della sua riprogettazione. Nonostante la forte
presenza nelle nostre città e nel territorio di infrastrutture,
esse non sono mai state pensate dagli architetti, salvo rare eccezioni
(le grandi infrastrutture di Nervi e Morandi e recentemente gli studi
di Boeri sulla sopraelevata genovese, il lavoro Habitat dei Metrogramma
a Bolzano) come un architettura, non solo, quindi, dal punto di vista
analitico (il gruppo del DART di Pescara) ma anche progettuale. Quando
si parla di sopraelevata, mi viene in mente la ferrovia sopraelevata
di Chicago che taglia il campus dello IIT di Mies e che , oggi, è stata
inglobata nello ampliamento del campus stesso realizzato da OMA,
dove il sotto della infrastruttura è stato progettato. Dovremmo
concentrare le nostre riflessioni sugli spazi che la sopraelevata
genera, il sotto, spesso sottoutilizzato ed occupato da altre infrastrutture,
nel caso romano il tram, e il sopra che genera a sua volta un insieme
di relazioni con lo spazio aperto, il cielo e le visuali sulla città.
Concordo con la opinione di Carlo Tomassi quando si domanda dove
porterà la sua bambina a giocare. La sopraelevata non può restare
un oggetto astratto, ma deve subire delle modifiche che ne consentano
una diversa utilizzazione da parte degli abitanti del quartiere.
Bisogna anche riconoscere che non è una straordinaria macchina
della visione come l’ esempio genovese, dove le visuali sulle
montagne e il porto contribuiscono a rendere unica la sua percorrenza
nel ventre della città. A Roma è interessante il rapporto
tra l’oggetto e il sotto che deve essere ripensato. Solo attraverso
la partecipazione e il coinvolgimento di abitanti e associazioni
di quartiere si può pensare ad un nuovo modo di abitare la
sopraelevata, sotto e sopra riprogettarne gli spazi.
Un’ altra breve riflessione la vorrei fare sul dibattito in
corso sull’Ala Cosenza della Gnam, che dovrebbe essere abbattuta
per il semplice fatto che è stato indetto un concorso, nominato
un vincitore ed è eticamente e moralmente giusto che il progetto
di Diener venga realizzato. Altrimenti non si facciano più concorsi
se non si è in grado di portarli alla realizzazione. Basta
con questo atteggiamento di autodistruzione nazionale, posso essere
d’accordo che il progetto di Diener non sia un progetto interessante
(siamo onesti senza usare il paravento di essere contro la demolizione
della Ala Cosenza), con quelle scatole bianche, neutre e insipide,
molto svizzere, che omologano la nuova Gnam a qualsiasi altro spazio
museale europeo. Però giunti finora è necessario, per
la credibilità del nostro paese, in campo architettonico,
che la architettura venga realizzata. Semmai farei una riflessione
sulle modalità con cui si decidono le scelte strategiche di
intervento nella città, nate sempre senza coinvolgere, chi,
quegli spazi li vivrà. Scelte che vengono, percepite dai cittadini,
come autoritarie frutto di imposizione dall’alto e mai come
risultato di un confronto collettivo tra i cittadini, la politica
e gli architetti.
Emanuele Piccardo, direttore Archphoto.it.
ALLEGATO N.2: Casciani su GNAM, SOPRAELEVATA, ARA PACIS
Caro LLP, anche se mi pare di aver raccolto già varie accuse,
tra cui quella di essere prevenuto, desideroso di esposizione mediatica
e non so cos'altro, torno sulla scandalosa pietra della Tangenziale
e della mia prima lettera in proposito: che si direbbe abbia innestato
un allegro scoppiettio di tempistici fuochi d'artificio sulla in
realtà importantissima situazione dell'architettura a Roma.
Checchè se ne dica e se ne pensi, le vere carte per il futuro
dell'architettura contemporanea in Italia si giocano infatti qui,
non certo nella fatiscente Milano, dove il massimo della discussione
culturale consiste nel TotoFiera, ovvero indovinare quale iperconsociazione
new global di società immobiliari e di architetti dovrà spartirsi
la torta del secolo: la riurbanizzazione totale dell'immensa area
centrale del Quartiere Fieristico, milioni di metri cubi da moltiplicare
per migliaia di Euro che andranno a riempire - metaforicamente e
non - le tasche di tutti gli interessati, meno che dei cittadini
già strangolati da un'allegra gestione della cosa pubblica
(Vedi il saporito aneddoto riportato da Maria Latella su Io Donna:
l'ATM, ovvero il Comune di Milano, da tre anni non rinnova il contratto
agli autoferrotramvieri, con relative conseguenze sull' im/mobilità urbana:
in compenso nel frattempo ha investito 10 milioni di Euro nelle azioni
spazzatura Cirio). Il barlume di illuminismo e fiducia nel futuribile
che anima invece i governi della città e dell'arte a Roma,
dovrebbe indurli a dire almeno una parola chiara su molte questioni
che li riguardano, di cui cito qui alcune a caso.
E' vero che non esiste un piano di viabilità alternativo
una volta abbattuta la Tangenziale? Perchè se è vana
utopia pensare di piantare gardenie e follies alla Tschumi sull'asfalto
sopralevato, lasciare tutto così dopo l'abbattimento sarebbe
semplicemente da kamikaze. Ma se la risposta alla domanda è sì,
mi rimangio tutto quello che ho scritto (con un po' di sale, come
farebbe Paperino): meglio lasciare agli alternativi - che secondo
un lettore di questa Newsletter abitano ormai sopra(tutto) e vicino
alla Tangenziale - i "cheap thrills" di inalare gas di
scarico, si presuppone, esilaranti. Portoghesi continuerà a
dormire comunque sonni tranquilli a San Saba (anche se a me risulta
vivere, saggiamente, a Calcata).
Massimo Casavola sulla tangenziale
di Roma
Caro LPP, leggendo la tua PresS n.2 cancello tutti i sensi di colpa
che ho avvertito nelle ultime settimane non essendo riuscito a rispondere
tempestivamente alle molte, infuocate lettere pervenute in dicembre.
Oggi mi rallegro perché nel frattempo il piano del dibattito è mutato,
si comincia finalmente a ragionare e a confrontarsi in termini di
architettura, e non rispondendo a caldo - e in preda all’ira
- ho evitato il rischio di contribuire ad alimentare le risse biscardiane.
In particolare, apprezzo e condivido l’intervento di Piccardo
che introduce i primi fondamentali temi da affrontare: quello della
riprogettazione degli spazi che la tangenziale produce sopra e sotto
di sé; quello della ricerca (anch’essa progettuale)
di nuovi modi di abitare e di vivere la sopraelevata; quello (tipicamente
decarliano) della ricerca dei giusti modi per coinvolgere i cittadini
senza demagogie e senza abdicare dalle nostre responsabilità professionali.
Se ancora è utile ripeterlo, confermo che noi amici del mostro
non siamo mossi dal desiderio di conservare la memoria storica di
un errore del passato: il solo obiettivo che ci proponiamo è quello
di riflettere da architetti, cioè da progettisti, sul possibile
riuso di un manufatto forse non particolarmente significativo in
quanto “opera” ma che sarebbe avventato demolire sulla
spinta di un odio emotivo e irrazionale, senza averne verificato
prima tutte le potenzialità di recupero. Tanto più che,
non essendo ancora stato redatto un piano definitivo della nuova
viabilità, i tempi della demolizione totale non sono imminenti
e ci sarà modo di riflettereci sopra senza bisogno di rinviare
di un solo giorno le decisioni da prendere.
Anzi, per chiarire meglio la nostra posizione dichiaro formalmente
che non tenteremo di ostacolare in alcun modo l’annunciata
prossima rimozione del ramo di uscita della tangenziale verso la
Via Prenestina, che è la sola iniziativa proposta a tempi
brevi: al contrario, osserveremo con la massima attenzione i tempi,
i modi, i costi e gli esiti dell’operazione, considerandola
un test altamente significativo che – presumiamo - una volta
effettuato finirà per darci ragione. Ma questo è ancora
tutto da dimostrare.
Per il resto, contando sul fatto che il dibattito proseguirà sul
nuovo terreno, ai temi generali proposti da Piccardo aggiungo anche
quelli più di dettaglio che propone Mara Dolce quando, invece
di continuare a compiacersi della schopenaueriana “arte dell’insulto”,
azzarda i suoi primi ragionamenti in territori vicini a quelli dell’architettura
(era ora) riferendosi a: “la pendenza delle rampe (…);
le fobie italiane legate alla sicurezza (…); il sovradimensionamento
normativo (italiano) dei parapetti (…); la ben nota "cura
e attenzione" del servizio giardini di Roma”. Che evidentemente
significano: il problema degli accessi; quello di un nuovo rapporto,
tutto da inventare, con il contesto limitrofo; quello di una nuova
identità che (almeno da parte dei progettisti locali che vorranno
partecipare al concorso) tenga conto delle specificità della
condizione romana.
Diversamente, il mio buon senso - e l’esperienza - mi suggeriscono
che venuto meno il fine (la strada a transito veloce per le macchine)
ed anche il mezzo (la tangenziale) nel nuovo San Lorenzo “liberato” dal
mostro rimarrebbe spazio solo per le macchine, parcheggiate pure
sui marciapiedi. Come in tutto il resto della città reale.
Complimenti per il tuo sito nuovissimo. Noi, nei limiti delle nostre
capacità, continuiamo a lavorare a quello del mostro.
Massimo Casavola
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Commenti
dalle pagine del sito dell’Ordine degli Architetti di Roma
08/09/2002 23.27.23: ch’ange
forse è il caso di abbattere i bruttissimi edifici che fanno da corona
alla tangenziale, ed usare la sopraelevata come ossatura per un nuovo tipo
di habitat! ....dice bene nella seconda parte dell'articolo il sig.Marco Lodoli,
una rampa per lo spazio che ci liberi dal cancro di questa città, un
volo che non duri lo spazio di un minuto!
gi.ger
30/07/2003 17.13.58: sopraelevata: incubo non sogno
Caro Marco Ladolfi non beva piu' birra per rispetto di quei cittadini ai quali
da tanti anni e' stato tolto il diritto di vivere e sognare nelle loro case
a causa della sopraelevata che tanto tempo fa entro' nelle loro camere da letto,
nei loro saloni, nelle loro cucine, bagni e camerette dei propri figli. Faccia
il piacere, non racconti piu' i suoi sogni, per molte famiglie sono stati anni
di incubi.
fff
05/08/2003 16.27.35: Bando alle ciance
Percorrere la tangenziale in vespa o in moto non ha davvero nulla di romantico,
somiglia più a una sorta di roulette russa giocata tra automobili che
ti sfiorano sorpassandoti a tutta velocità e affilati guarda-rail. Nei
pochi istanti in cui non si è concentrati nello sforzo di riportare
a casa la pelle lo sguardo sfiora le facciate annerite di poveri palazzi ex
signorili e inevitabilmente scaturisce un pensiero di solidarietà per
i loro abitanti, per quelli che non hanno avuto la possibilità di fuggire
e vivono prigionieri del rumore, dello smog, dell'orrore urbano che lambisce
da vicino le loro esistenze.
Daniele Chiasserini
15/09/2003 14.26.59: fa pena
sentite io non sono di roma ma quando vedo quella stradone sopraelevata fa
vomitare... sarà anche utile, non mi rendo ben conto, ma è scandalosa,
non mi voglio immaginare come dev'essere affacciarsi a quei palazzi che lambisce
e trovarsela davanti... poi mi sembrano anche palazzi abbastanza belli. se
c'è chi la vede come cosa poetica... boh si può considerare affascinante
il suo brutalismo (volendo...) ma in realtà è solo orribile.
potrebbe essere accettabile a Londra, tra l'altro ci sono delle cose così ma
molto + belle immerse in un tessuto tutto diverso.
francesco
http://www.architettiroma.it/architettura/dettagli.asp?id=2342 |
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Riaperta la sopraelevata. Entro l'anno il progetto alternativo
Riaperti al traffico lunedì 8 settembre, come previsto, gli
svincoli della Tangenziale Est su via Prenestina: il tratto di strada,
rimasto chiuso ventidue giorni, è di nuovo percorribile. Il
temporaneo stop alle auto è stato voluto per sperimentare
la possibilità di eliminare la sopraelevata.
Il test ha dato risultati interessanti, ma c'è ancora molto
da fare e occorre prevedere serie alternative. Per questo, entro
il 2003 il Comune presenterà un progetto complessivo di riorganizzazione
della viabilità del quartiere e, nel contempo, di riqualificazione
della zona. Il programma verrà ampiamente discusso con i
residenti.
http://www.abitarearoma.net/giornale/settembre1-03/indexSETTEMBRE1.htm
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Lunedi 08/09/2003
di Davide Sfragano
Prenestina: riapre la sopraelevata,
ma entro il 2004 sarà abbattuta
Si è concluso il periodo di chiusura delle rampe della Tangenziale
est di via Prenestina. E l'amministrazione capitolina giudica
i dati positivi: 'Entro la fine del 2004 le rampe saranno demolite'
Le rampe di accesso alla Tangenziale est di via Prenestina saranno
abbattute entro la fine del 2004. È questa la decisione presa
dall’amministrazione capitolina al termine del periodo di chiusura
sperimentale della sopraelevata. Una sperimentazione iniziata il 17
agosto e conclusasi lunedì 8 settembre. “Entro dicembre
sarà messo a punto un progetto di riqualificazione complessiva
dell’area, il cui esito sarà l’abbattimento delle
rampe di accesso alla sopraelevata”. Ha detto Mario Di Carlo,
assessore alla mobilità del comune di Roma.
“
La chiusura sperimentale delle rampe d’accesso alla tangenziale
est di via Prenestina è servita proprio a capire il tipo di
utenza che nell’ora di punta utilizza l’arteria. E i risultati
sono stati certamente positivi” ha proseguito l’assessore.
Tra le 7,30 e le 9,30 del mattino l’arteria viaria è percorse
da circa 2000 auto. Tre quarti delle quali provengono da via
del Portonaccio e dalla A24, e si dirigono verso il centro.
“È
vero, ci sono dei punti di eccessiva congestione del traffico, come
quello di via dell'Aquila, ma a prescindere dalla tangenziale - ha
spiegato Di Carlo - Perciò entro Natale presenteremo un progetto
complessivo di riorganizzazione della mobilità e di riqualificazione
urbanistica dell’area”. Un progetto che comprende
anche il restyling di strade, marciapiedi, cassonetti, parcheggi,
panchine
e alberi.
La tecnica individuata dal Campidoglio per l’abbattimento delle
rampe sarà quella dell'affettatrice: saranno alzati dei ponteggi
mobili a protezione dei tram e del traffico sottostante, che consentiranno
appunto di affettare la strada che oggi poggia sui piloni. Alternativa
alle sopralevata, invece, sarà l’allargamento della Prenestina
da largo Preneste a Porta Maggiore: la corsia preferenziale dei bus
resterà, ma il doppio senso di marcia permetterà di
smaltire verso il centro e senza intasamenti i 1.700 veicoli,
che attualmente
utilizzando come scorciatoia quei 750 metri di sopraelevata.
Il costo dell’intervento sarà di 10milioni di euro. I
fondi sono già previsti in bilancio: circa sei serviranno per
l’abbattimento delle rampe, gli altri quattro per le opere di
riqualificazione di tutta la zona. Ad ogni modo i cittadini romani
non saranno esclusi dal progetto di riorganizzazione del quartiere: “Il
progetto definitivo sarà oggetto di un'ampia discussione con
gli abitanti dei quartieri interessati” ha assicurato l’assessore
alla mobilità Mario Di Carlo.
http://www.roma.vivacity.it/articoli/dettaglio/0,3573,14%7C1%7C243281,00.html
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Alla prova del traffico del rientro la chiusura della Tangenziale
est
Giorni decisivi per valutare gli effetti e la durata dell'esperimento
sulle rampe della Prenestina
Almeno fino al 7 settembre le rampe di ingresso e di uscita su
via Prenestina della sopraelevata saranno chiuse al traffico
per studiare
sul campo, anziché solo tramite modelli matematici, gli
effetti che produrrebbe sul traffico automobilistico l'eventuale
abbattimento
di questa parte della tangenziale est.
Il processo di 'eliminazione' della soprelevata prevede una campagna
costante di informazione e di comunicazione ai cittadini sull'analisi
dei risultati del monitoraggio che verrà effettuato con
questa e, probabilmente, con altre sperimentazioni.
In occasione di questo primo intervento, il Comune chiede agli automobilisti
romani la massima collaborazione e si scusa per gli eventuali disagi
dovuti alle modifiche alla circolazione.
Per informazioni: U.R.P. Dipartimento Mobilità - tel.
06 57902310/2155
e-mail: mobilita@comune.roma.it
http://www.abitarearoma.net/giornale/settembre1-03/indexSETTEMBRE1.htm
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«Demolizione
della Tangenziale ne discuta il Consiglio»
La richiesta è del consigliere comunale Marco
Marsilio (An)
dal Messaggero del 4-9-03
L'ipotesi della demolizione della Tangenziale deve essere discussa
dal Consiglio comunale. Lo ha detto il consigliere capitolino Marco
Marsilio (An), chiedendo che i risultati della sperimentazione di
chiusura delle due rampe, attuata negli ultimi giorni, «vengano portati
all'attenzione della commissione Trasporti e del consiglio comunale,
perché le decisioni da prendere sul destino della Tangenziale
hanno una grave rilevanza cittadina, non sono una mera gestione amministrativa
da lasciare alle competenze della giunta».
Secondo Marsilio «la demolizione della sopraelevata è un
obiettivo al quale Alleanza Nazionale tende da sempre». «La
giunta di sinistra - ha aggiunto il rappresentante di An - ci ha messo
dieci anni solo per fare un modesto esperimento, senza progetti concreti
né soldi per poter davvero realizzare la demolizione».
A giudizio di Marsilio per poter decidere di abbattere la sopraelevata «bisogna
anche avere pronte le soluzioni di viabilità alternativa: non
si può pensare di fare un'opera del genere a costo zero, semplicemente
demolendo l'esistente». «La sperimentazione in corso -
ha detto Marsilio - dimostra questa necessità: dopo i giorni
tranquilli di agosto, già questi primi tre giorni di settembre
hanno riportato il traffico a livelli altissimi, e le code sulla Prenestina
sono interminabili e si ripercuotono nell'intero quartiere».
http://www.abitarearoma.net/giornale/settembre1-03/indexSETTEMBRE1.htm
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Nuova Stazione Tiburtina: inizio lavori nel 2004
Siglato l’accordo tra Comune e Ferrovie
E’ stato siglato il 29 luglio l’accordo tra Comune e Ferrovie
per la realizzazione della nuova Stazione Tiburtina, progettata dall’architetto
Paolo Desideri e che prevede, tra l’altro una grande «piastra» in
acciaio e vetro che, scavalcando i binari, unirà la zona Nomentana
con Pietralata, e ospiterà negozi e servizi. Il progetto esecutivo
della stazione sarà pronto entro la fine dell’anno.
Dopo la gara d’appalto, i lavori dovrebbero iniziare nella
primavera 2004 e concludersi per aprile del 2006.
Entro lo stesso periodo dovrebbe essere anche pronta la nuova viabilità della
zona con parcheggi e un grande parco.
http://www.abitarearoma.net/giornale/settembre1-03/indexSETTEMBRE1.htm
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Tangenziale est: in estate prove generali in
vista dell'abbattimento
La proposta è al vaglio dell'assessore Di Carlo
di Doriana Standoli
Si effettueranno quest'estate le prove generali per verificare
quali potrebbero essere gli effetti dell'abbattimento della Tangenziale
Est. Con la chiusura delle scuole verrà chiuso il ramo "Prenestino" della
sopraelevata appunto per verificare come si trasformerà la viabilità in
questo quadrante della città.
L'assessore ai lavori pubblici capitolino, Giancarlo D'Alessandro,
ha comunicato che la proposta si trova ora sul tavolo dell'assessore
Mario Di Carlo. L'abbattimento della sopraelevata è infatti
un obiettivo da raggiungere al più presto, ne va del benessere
dei cittadini, ma non si può improvvisare la mobilità della
città. L'abbattimento della sopraelevata non è auspicabile
senza offrire delle alternative.
La sperimentazione durerà due mesi. Una transenna sarà posta
all'inizio della rampa sulla via Prenestina deviando il traffico
verso Porta Maggiore e contemporaneamente verrebbe chiusa la tangenziale
all'altezza della biforcazione poco prima della Pantanella e quindi
le auto provenienti dalla Tiburtina verrebbero dirottate verso
Piazzale Lodi.
Il problema centrale sarà la verifica delle conseguenze
sul traffico a Porta Maggiore.
La Tangenziale Est è diventata in questi anni l'asse trasversale
più importante di Roma per coloro che si spostano nel quadrante
nord -est della Capitale, per questo, ha spiegato l'assessore all'urbanistica
Roberto Morassut, il nuovo Piano Regolatore della città prevede
un intervento radicale sulla viabilità delle zone più influenzate
dalla Tangenziale, prima del suo abbattimento.
In questo senso un'alternativa concreta è indispensabile affinché si
avviino le tappe per l'abbattimento. Ma bisogna anche scongiurare
l'attraversamento dei quartieri San Lorenzo, Prenestino e Appio.
La nuova Tangenziale è stata già disegnata. Da Portonaccio
il tracciato non dovrebbe più costeggiare il Verano ma passare
più a sud lungo lo Scalo di San Lorenzo, continuare in direzione
del Pigneto attraversato da un sottopasso, fina a via Casilina in zona
Mandrione. Qui ci sarà un'ampia curva verso arco di Travertino,
incrociare la Togliatti per giungere poi fino alla Colombo.
Naturalmente perché il progetto possa concretizzarsi sarà decisivo
l'intervento delle Ferrovie che dovranno concedere i permessi per
attraversare gli scali e occupare le massicciate ferroviarie.
http://www.abitarearoma.net/giornale/maggio2-03/6-proveTangenziale.htm
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Sopra e Leviamola! Un'altra città è possibile
Il 17 e 18 maggio dibattiti, concerti, mercati equo solidali
e di artigianato, giochi e cucina multiculturale sulla Tangenziale
Est
di Monica Secci
Il 17 e 18 maggio è stata chiusa al traffico la sopraelevata Prenestina
per "2 giorni di festa e di lotta". Nel tratto Prenestino-San Lorenzo
della Tangenziale Est si sono susseguiti dibattiti, concerti, mercati equo solidali
e di artigianato, giochi e cucina multiculturale, nonostante la pioggia di sabato
sera.
La manifestazione è stata organizzata da: Comitato per lo smantellamento
della sopraelevata S. Lorenzo, Tavolo Romano Fermiamo il WTO, Comitato Promotore
Della Certosa, Laboratorio Sociale Autogestito 100celle, Coordinamento Dei Comitati
Contro l'elettrosmog VII municipio, Rete Territoriale per la Partecipazione VI
municipio, Comitato Di Quartiere Pigneto Prenestino, Social Forum III mun., Spazio
Sociale Ondarossa 32, Ass, Cult, Pasolini, Circoli PRC Tor De' Schiavi, Tor Pignattara,
S. Lorenzo Centocelle Appio, Arci Lazio, Forum Ambientalista, Attac Roma, Disobbedienti,
PRC feder. Roma, Cobas Scuola, Coordinamento Salute Pubblica, Gruppi Cins Comunali
PRC E Verdi, Lila Lazio, Campagna Per La Sovranità Alimentare Altragricoltura.
Questa è l'ultima delle manifestazioni, iniziate nel '99, per sollecitare
l'abbattimento della sopraelevata, recentemente approvato nel nuovo PRG, che
ha anche bloccato la vecchia proposta di una nuova tangenziale sul Pigneto.
Domenica mattina si è svolta un'assemblea pubblica a cui sono intervenuti
oltre a numerosi cittadini e ai comitati per l'abbattimento, l'assessore R. Morassut,
P. Santinelli, Mauro Ricciardi, Nando Simeone (candidato PRC alla Provincia)
e Paolo Berdini (urbanista).
Fra gli organizzatori della manifestazione Massimo Cargoni ha ribadito che le
richieste avanzate hanno come punto fermo e centrale la vivibilità del
quartiere e la salute dei cittadini. La soluzione è in una mobilità alternativa
alla tangenziale, con un trasporto pubblico integrato (potenziamento dei trasporti
pubblici ed istituzione di due fermate aggiuntive della FM1, al Pigneto e in
P.zza Zama). Altro argomento discusso riguarda la chiusura dell'anello ferroviario
e la sperimentazione, pattuita per agosto, che va senz'altro preceduta, a detta
degli organizzatori, da investimenti per il trasporto e per ridurre l'impatto,
come ha dimostrato la giornata di sabato, in cui vi sono verificati disagi per
le file di auto formatosi a causa di una scarsa informazione del Comune. Nella
sopraelevata passano 2500-3000 auto l'ora, per cui si chiede che vengano fatti
gli interventi necessari per una sperimentazione vera, che non crei disagi.
Morassut è stato contestato perché, nonostante sia favorevole all'abbattimento,
ripropone il vecchio progetto di una nuova Tangenziale Est, che dovrebbe passare
nello scalo merci di S. Lorenzo (vecchia Dogana) per ricongiungersi alla Circonvallazione
Casilina (scalo ferroviario), poiché ciò comporterebbe solo uno
spostamento del traffico. L'assemblea ha infine chiesto e ottenuto un tavolo
permanente di discussione.
http://www.abitarearoma.net/giornale/maggio2-03/6-tangenziale.htm
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Carta
22 maggio 2003
di Paola Dormicchi
Sulla schiena del
mostro
Costruita tra il 1966 e il 1975 su progetto della Finsider, concepita dalla
mente criminale di non si sa quale architetto che come minimo dovrebbe essere
stato depennato dall'Ordine e mai più messo in condizione di nuocere
alla collettività, la Sopraelevata o Tangenziale Est con le sue travi
d'acciaio e i suoi piloni di cemento armato nel 2005 compirà trent'anni.
Viene chiamata "il mostro" dai cittadini e dalle cittadine di San
Lorenzo e dagli abitanti del primo tratto di via Prenestina, che tutte le mattine
aprono le finestre dei loro appartamenti e si ritrovano in un incubo, la cui
scenografia è fatta di pannelli di plastica anneriti dallo smog, rumore
assordante e gas di scarico, degna di un romanzo di Ballard o di un film di
Cronemberg. Il mostro ha i suoi nemici e prima o poi dovrà soccombere.
Sono anni infatti che il popolo sanlorenzino e quello del Pigneto, organizzati
in comitati di quartiere, portano avanti una guerra - sacrosanta questa volta
- contro il dragone di cemento che collega la parte nord della città con
le zone più a sud e con l'autostrada A 24, e non si danno per vinti.
"È da sei anni che il comune di Roma si è impegnato per lo
smantellamento della sopraelevata con la delibera del 29 maggio '97 - racconta
Maurizio Gamba, segretario del circolo di Rifondazione comunista di San Lorenzo,
da sempre impegnato su questo fronte - e già nel 2000 si erano rese disponibili
le aree della ferrovia e della dogana per poter spostare il percorso lontano
dalle abitazioni e consentire l'abbattimento del mostro. Nel corso degli anni
le varie amministrazioni, pressate dalle tante manifestazioni messe in piedi
dai comitati dei cittadini, hanno fatto promesse e illustrato progetti. Gli architetti
di Italia nostra avevano addirittura proposto l'interramento della tangenziale.
Nel dicembre del 2000 l'allora vicesindaco Tocci dichiarò ai giornali
che erano stati stanziati 20 miliardi di vecchie lire per realizzare una alternativa
al viadotto…abbiamo chiesto più volte che fine abbiano fatto quei
soldi…nessuno lo sa, ed è tutto come prima".
In effetti i titoli dei giornali dell'epoca erano piuttosto espliciti: La Repubblica
[8 dicembre 2000] "Addio sopraelevata. Dalla finanziaria 20 miliardi per
abbatterla"; Il Messaggero "Tra due anni non ci sarà più la
sopraelevata di San Lorenzo"; Il Corriere della Sera [3 aprile 2001] "Demoliremo
la sopraelevata. Veltroni: non è degna di una società civile";
Il Messaggero [24 aprile 2001] "I rivali veltroni e Tajani d'accordo:
no alla tangenziale"; La Repubblica [11 dicembre 2001] "Tangenziale:
il comune promette di recuperare i ritardi"; sempre La Repubblica [13
dicembre 20010 "A San Lorenzo la protesta dei cittadini e del Roma Social
Forum. L'assessore Nieri promette: la abbatteremo".
In un comunicato stampa del 12 dicembre 2001, l'assessore alla Pianificazione
del Territorio, Roberto Morassut, dichiarava: "Nei giorni scorsi, con
la mia firma e quella degli assessori Nieri, Gargano e D'Alessandro, la giunta
ha approvato una memoria che chiarisce inequivocabilmente l'impegno programmatico
per la demolizione della sopraelevata. Nelle prossime settimane presentaremo
le risorse necessarie e i relativi progetti per rendere concreto l'intervento".
Daniele Pifano del comitato Pigneto Prenestino spiega: "Noi vogliamo che
l'impegno degli assessori venga mantenuto. Fino ad oggi il problema della sopraelevata è sempre
stato sollevato in campagna elettorale da tutte le amministrazioni che si sono
succedute. Matematicamente però, passate le elezioni la questione viene
rimossa e ad ogni cambio di governo i soldi stanziati in precedenza scompaiono
e bisogna ricominciare tutto da capo. Noi comunque non ci fermeremo, anche
perché fortunatamente non siamo più soli. Ormai sono tante le
persone che hanno capito e che ci manifestano la loro solidarietà".
L'appoggio della cittadinanza romana non è stato negato nemmeno quando
i comitati hanno raccolto le firme per presentare un esposto-denuncia alla
Procura della Repubblica contro l'amministrazione comunale per attentato alla
salute pubblica. Le firme raccolte in quella occasione infatti erano migliaia,
molte anche di persone che non vivono nei quartieri attraversati dal mostro.
Del resto, basta percorrere il viadotto anche una sola volta per rendersi conto
del disagio che necessariamente provoca a chi vive negli appartamenti distanti
non più di due metri dai guard rail.
Comunque, nonostante la sordità delle istituzioni, la protesta non si
ferma.
L'ultima manifestazione è dello scorso fine settimana. Per due giorni
interi la tangenziale, chiusa al traffico, è stata trasformata in un
luogo di festa e di dibattito. Una trentina tra associazioni, centri sociali
e comitati, appoggiati dal gruppo comunale del Prc hanno organizzato un week-end
molto particolare. Musica, spettacoli, teatro, cucina multiculturale, cinema,
dibattiti, mercatino equo e solidale, addirittura una maratona e naturalmente
una assemblea alla quale hanno partecipato Patrizia Sentinelli, capogruppo
del Prc al comune di Roma, Riccardi e Berdini, urbanisti, e Nando Simeone,
candidato nelle liste di Rifondazione per il III collegio alle prossime provinciali,
che ha spiegato: "La nascita e lo sviluppo del movimento dei movimenti
ha permesso alle tante esperienze di lotta territoriali di creare delle reti,
di unirsi per portare avanti delle vertenze. La scelta di organizzare questa
iniziativa ci ha dato l'opportunità di unire concretamente questioni
locali con tematiche di ordine globale. Noi vogliamo un'altra città,
a misura degli uomini e delle donne che la vivono. Nel caso specifico del traffico
e della viabilità noi siamo per promuovere la centralità del
servizio pubblico, magari su ferro, ecologicamente compatibile, e siamo sicuri
che le soluzioni esistano. 0 solo un problema di volontà politica. Comunque
questa non è stata la prima iniziativa e non sarà l'ultima. Continueremo
fino a quando la tangenziale non sarà smantellata".
Il tutto si è svolto sulla parte più alta del viadotto. Sulla
schiena del mostro che, per una volta, è servito a qualcosa…il
panorama da lassù è uno spettacolo.
http://www.altremappe.org/Carta-mostro.htm |
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